I flop più famosi tra i giochi in Realtà Virtuale
- Gianluigi Colombo
- Giochi VR
- 5 min di lettura

Negli ultimi anni, la realtà virtuale ha conquistato un ruolo sempre più centrale nel panorama videoludico. Da semplice tecnologia sperimentale si è trasformata in un ambiente ricco di giochi tripla A, esperienze immersive e nuove forme di interazione. Tuttavia, non tutti i titoli hanno saputo sfruttare appieno le potenzialità di questo medium. Accanto a capolavori come Half-Life: Alyx o Beat Saber, troviamo anche casi di clamorosi fallimenti: giochi VR che hanno deluso le aspettative.
In questo articolo andremo ad analizzare i peggiori titoli in realtà virtuale, cercando di capire perché certi giochi hanno promesso mari e monti, ma poi hanno finito per raccogliere critiche e seminare delusioni. Una piccola riflessione utile per gamer e sviluppatori che vogliono comprendere meglio i meccanismi, le insidie e le lezioni nascoste dietro ogni flop VR.

1. Quando la VR fallisce: cosa significa un “flop” nella realtà virtuale?
Nel gaming tradizionale, un “flop” può indicare vendite scarse, recensioni negative o rapido abbandono da parte dei giocatori. Ma nella realtà virtuale, l’impatto di un insuccesso è spesso più grave: la VR amplifica tutto, nel bene e nel male.
Ecco i motivi principali per cui un gioco VR può fallire:
- Gameplay non immersivo, che non sfrutta la tridimensionalità o le peculiarità dei visori.
- Problemi tecnici: bug, cali di frame rate, ambienti glitchati o crash frequenti.
- Motion sickness, causato da movimenti disallineati tra gioco e utente.
- Interazioni innaturali: oggetti fantasma, comandi scomodi, interfacce complesse.
- Contenuti poveri o troppo brevi, simili più a demo che a giochi completi.
- Aspettative disattese, spesso alimentate da trailer troppo ambiziosi.
Un caso a parte è rappresentato dai giochi tradizionali “trasformati” in VR senza un redesign accurato: queste conversioni approssimative, infatti, raramente riescono a offrire un’esperienza davvero coinvolgente.
2. Cinque grandi delusioni: i flop VR più clamorosi degli ultimi anni
In alcuni casi, certi giochi hanno fatto parlare di sé più per le critiche ricevute che per il divertimento offerto. Vediamo allora 5 titoli tra i più emblematici degli ultimi anni:

The Walking Dead: Saints & Sinners – Chapter 2: Retribution
Sviluppatore: Skydance Interactive | Anno: 2022
Piattaforme: Meta Quest 2, PS VR2, PCVR
Dopo l’acclamato primo capitolo, le attese erano altissime. Il secondo episodio, però, ha deluso su più fronti: missioni ripetitive, problemi tecnici e una sensazione generale che si trattasse di un’espansione più che di un sequel. L’accoglienza della community ne ha quindi risentito fortemente.
Medal of Honor: Above and Beyond
Sviluppatore: Respawn Entertainment | Anno: 2020
Piattaforme: Oculus Rift, SteamVR
Creato dagli stessi sviluppatori di Titanfall, questo titolo prometteva di riportare in auge il franchise attraverso una narrativa epica in VR. Il risultato? Performance scarse, gameplay obsoleto e richieste hardware esagerate. Un’occasione sprecata.
VRChat su Meta Quest
Sviluppatore: VRChat Inc. | Anno (Quest): 2019
Piattaforme: Meta Quest
L’idea alla base è brillante: socializzazione in VR. Tuttavia, la versione standalone per Quest ha mostrato forti limiti tecnici, ambienti ristretti e moderazione insufficiente. L’esperienza si è dunque rivelata molto meno ricca rispetto alla versione PC.
PlayStation VR Worlds
Sviluppatore: SIE London Studio | Anno: 2016
Piattaforme: PSVR
Progettato per mostrare il potenziale del primo visore Sony, offriva mini-esperienze affascinanti ma poco longeve. Il limite principale? Poca profondità e rigiocabilità quasi nulla. Anche qui l’impressione è stata quella di un titolo più da vetrina tecnologica che da giocare sul serio.
Bravo Team
Sviluppatore: Supermassive Games | Anno: 2018
Piattaforme: PSVR
Presentato come un FPS tattico immersivo, ha sofferto di IA carente, numerosi bug e un gameplay monotono. Le premesse c’erano tutte, anche grazie a un team premiato ai British Academy Film Awards, eppure il risultato finale è stato deludente.
3. Perché certi giochi VR falliscono? Un’analisi trasversale

Ogni flop VR ha motivazioni specifiche, ma si possono individuare dinamiche ricorrenti:
Mancanza di cultura VR
Molti sviluppatori non hanno ancora una piena comprensione del medium. Trasportare giochi tradizionali in VR senza ripensare controlli, interfaccia e interazioni si traduce in esperienze goffe e poco naturali.
Budget limitati vs ambizione
L’entusiasmo per la VR porta spesso a progetti ambiziosi senza il budget adeguato. Il risultato è un gioco incompleto, con contenuti scarsi o tecnicamente instabile.
Limiti dell’hardware
Soprattutto su piattaforme standalone come Meta Quest, la potenza limitata e il tracking meno preciso rappresentano sfide importanti che richiedono soluzioni progettuali mirate.
Esperienza utente trascurata
Un errore critico è ignorare il comfort del giocatore. Movimenti rapidi, menu disorientanti o la temuta nausea da VR possono stroncare anche i titoli più promettenti.
Hype e marketing eccessivo
Quando l’hype supera la realtà, la delusione è inevitabile. Trailer mozzafiato e promesse non mantenute alimentano la frustrazione della community.
4. Dalla delusione al riscatto: flop VR salvati da aggiornamenti
Non tutti i flop sono destinati a restare tali. Alcuni giochi hanno conosciuto un vero e proprio riscatto post-lancio, grazie a patch, feedback degli utenti e roadmap evolute.

No Man’s Sky (VR)
Sviluppatore: Hello Games | VR dal: 2019
Piattaforme: SteamVR, PSVR
Dopo un lancio disastroso, il team ha lavorato per anni su aggiornamenti sostanziosi: nuove funzionalità, miglioramenti tecnici, vera esplorazione e modalità VR completa. Oggi è uno dei sandbox VR più completi e longevi.
After the Fall
Sviluppatore: Vertigo Games | Anno: 2021
Piattaforme: Meta Quest, PSVR, SteamVR
Lanciato con gravi limiti (IA debole, matchmaking inefficiente e numerosi bug), è stato poi migliorato con aggiornamenti regolari, eventi stagionali e nuove missioni. Oggi è una buona opzione per il co-op VR.
Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge
Sviluppatore: ILMxLAB | Anno: 2020-2021
Piattaforme: Meta Quest
All’inizio appariva piatto e troppo breve. L’espansione Last Call ha aggiunto contenuti, una narrazione più profonda e nuove interazioni, trasformandolo in un’esperienza VR coinvolgente per i fan di Star Wars.
5. Lezioni dai flop: cosa ci insegnano gli insuccessi in VR

Ogni titolo fallimentare lascia in eredità preziose lezioni per chi sviluppa e per chi gioca:
1. Non lasciarsi trascinare dall’hype
Trailer e promesse non bastano. Meglio attendere recensioni post-lancio e opinioni della community prima di acquistare.
2. Pensare per la VR, non adattare alla VR
I giochi migliori sono quelli progettati nativamente per visori, con interfacce intuitive e gameplay costruito attorno alla capacità immersiva.
3. Anche i grandi brand possono sbagliare
Un nome famoso non è garanzia di qualità. Serve attenzione allo sviluppo e non solo alla licenza.
4. Il medium è giovane e in evoluzione
Siamo ancora nelle fasi iniziali della realtà virtuale. Ogni errore aiuta a migliorare: sia in termini di design che di aspettative.
6. Realtà virtuale: flop, promesse e futuro del gaming immersivo
La realtà virtuale è una tecnologia in divenire. Come un gioco in early access: si sbaglia, si impara e si evolve. I titoli analizzati ci ricordano che non basta scrivere “VR” sulla copertina per garantire una buona esperienza.
Eppure, anche nei flop più clamorosi si intravede il potenziale. Grazie al supporto della community, solide roadmap e una progettazione centrata sull’utente, molti giochi riescono a riscattarsi.
L’arrivo di PlayStation VR2, Meta Quest 3 e persino dell’Apple Vision Pro apre nuovi scenari. I limiti tecnici si riducono, le aspettative crescono e così anche i gamer imparano a essere più selettivi, mentre gli sviluppatori diventano più maturi.
La VR è qui per restare e (sebbene non tutti i giochi avranno successo) il percorso è tracciato. Per ogni flop, ci sarà un nuovo titolo pronto a farci sognare!