K-pop e VR: le cose stanno cambiando nel mondo della musica

  • Valerio Di Bona
  • Tendenze
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Recentemente, la realtà virtuale (VR) ha iniziato a farsi strada anche nell’industria musicale coreana. La possibilità di vivere concerti immersivi e performance live esaltanti anche in ambiente virtuale, è diventata parte dei contenuti offerti da alcune tra le più famose star del Kpop.

Ma andiamo con ordine.

Per chi ancora non lo sapesse, il K-pop (abbreviazione di “Korean pop”), è un genere musicale originario della Corea del Sud che negli ultimi decenni ha guadagnato una popolarità globale senza precedenti. Inizia negli anni ’90, con gruppi che introducono una fusione di generi occidentali come hip-hop, R&B e rock nella musica coreana, portando alla nascita di un genere ibrido e dinamico, caratterizzato da melodie accattivanti, coreografie elaborate e una forte componente estetica.

Questa combinazione innovativa ha posto le basi per l’evoluzione del K-pop nel fenomeno culturale di massa che conosciamo oggi, con uno stile unico che dagli anni 2000 in poi ha permesso a questo genere di diffondersi oltre i confini asiatici, fino a scalare le vette delle classifiche internazionali conquistando migliaia di fan in tutto il mondo.

L’industria musicale del K-pop ha sempre puntato sull’innovazione come elemento chiave del suo successo (ad esempio, le agenzie di intrattenimento coreane hanno adottato formati digitali in anticipo rispetto a molti altri Paesi, scelta che ha fortemente contribuito alla crescita e alla diffusione del K-pop a livello globale).
Non sorprende, quindi, che sia stato colto il potenziale della realtà virtuale per creare esperienze coinvolgenti e altamente realistiche, capaci di offrire ai fan nuovi modi di interagire con i loro idoli preferiti.

Questa tendenza, infatti, non solo amplia le possibilità creative per gli artisti, ma cambia anche il modo in cui il pubblico interagisce con la musica.​

Proviamo a capire meglio insieme cosa significa tutto ciò, attraverso due eventi musicali:

I concerti VR delle AESPA e dei TXT

Facciamo anzitutto una piccola premessa: perché tra i vari generi e gruppi esistenti al mondo, è proprio il K-pop a fare il maggior uso delle tecnologie di realtà virtuale, realtà aumentata e realtà mista?

Sebbene ci fossero già stati altri eventi ad inaugurare quest’era dell’intrattenimento digitale, l’interesse per le performance in realtà virtuale è probabilmente sbocciato davvero solo pochissimi anni fa, quando la prima performance ad attirare l’attenzione di tutti è stata il concerto “Map of the Soul On:E” dei BTS, tenutosi nell’ottobre 2020.

Inizialmente, avrebbe dovuto essere una performance sia live streaming che offline, ma a causa della pandemia di COVID-19 venne trasformato in un concerto esclusivamente online.
La performance ha utilizzato realtà aumentata (AR) e realtà estesa (XR) per creare un’esperienza immersiva, trasmessa in streaming con qualità fino a 4K. Lo spettacolo aveva sei angolazioni di ripresa, con scenografie virtuali e performance interattive che hanno coinvolto 993.000 spettatori in 191 Paesi.

È vero, pure artisti come Megan Thee Stallion, Zara Larsson, gli Avenged Sevenfold e altri hanno deciso di esplorare questo mondo virtuale e creare degli eventi ad hoc per stupire il proprio pubblico. Tuttavia, tra le varie star, spiccano diversi nomi provenienti dal panorama musicale sud coreano, per cui vediamo più da vicino cosa è successo con AESPA e TXT:

Le AESPA

Nel 2023, il gruppo K-pop aespa ha organizzato un evento in collaborazione con AmazeVR per il loro primo concerto in realtà virtuale, intitolato “LYNK-POP: THE 1st VR CONCERT aespa”. Il concerto è stato progettato per offrire ai fan un’esperienza coinvolgente senza precedenti, combinando le performance energiche delle aespa con ambientazioni virtuali mozzafiato.

Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, riprese 3D ad alta definizione ed ambientazioni virtuali dettagliate, il concerto ha permesso agli spettatori di sentirsi parte integrante dello spettacolo e ha fornito una prospettiva particolare e coinvolgente.

L’evento prevedeva 5 brani (Black Mamba, Illusion, Life’s Too Short, Spicy e Next Level) ed è durato 20 minuti. Si è tenuto presso sale cinematografiche selezionate, per consentire ai fan di vivere l’esperienza VR in un ambiente collettivo simile a quello di un vero concerto.​ Il pubblico è stato entusiasta e l’evento si è rivelato ricco di emozioni, segno che la realtà virtuale è riuscita a creare l’illusione perfetta per suscitare l’interesse del pubblico.

La collaborazione tra aespa e AmazeVR ha rappresentato un esempio significativo di come la realtà virtuale possa essere integrata per offrire nuove modalità di interazione e fruizione della musica. Questo progetto ha anche evidenziato l’impegno delle aespa nell’innovazione e nella sperimentazione di nuove tecnologie per migliorare l’esperienza dei fan, consolidando la loro posizione come pioniere nel panorama musicale contemporaneo.​

Il tour dei TXT

Il tour, denominato “HYPERFOCUS: TOMORROW X TOGETHER VR CONCERT”, è ancora in corso quest’anno presso varie location in varie parti del mondo, offrendo ai fan l’opportunità di “partecipare” a un’esibizione dei TXT in un ambiente virtuale.
Anche questo concerto è stato organizzato grazie al supporto di AmazeVR, società specializzata nella produzione di contenuti VR per l’industria musicale, che ha precedentemente lavorato insieme a vari cantanti e gruppi per portare avanti l’obiettivo di avvicinare i fan agli artisti attraverso esperienze virtuali immersive.

Rispetto alle performance organizzate in precedenza, il concerto creato per i TXT è un’esperienza offline distribuita in teatri selezionati, con una durata di circa 60 minuti. In seguito ne è stata creata anche una versione di 26 minuti e 12 secondi, disponibile per visori Meta Quest e Apple Vision Pro, ma solo nei paesi dove il tour VR offline si è già concluso.

Grazie all’uso di visori VR forniti in loco, gli spettatori sono stati trasportati in mondi fantastici dove i membri del gruppo hanno eseguito i loro brani più celebri mentre erano immersi all’interno di scenari mozzafiato. La qualità delle riprese, effettuate in stereoscopia a 8K, ha garantito una resa visiva estremamente nitida e ricca di dettagli, facendo percepire la presenza dei Tomorrow X Together proprio come se fossero reali. ​

Per i fan l’esperienza si è rivelata incredibilmente coinvolgente ed entusiasmante, perché grazie all’eccezionale qualità video, la realtà virtuale ha permesso di ricreare una vicinanza agli artisti pressoché impossibile da ottenere in un concerto tradizionale.

Impatto e vantaggi dei concerti VR nel K-pop

I concerti VR nel K-pop introducono nuove dinamiche nel modo in cui i fan vivono la musica dal vivo, offrendo vantaggi unici sia per gli spettatori che per gli artisti.

Uno degli aspetti più significativi è l’accessibilità globale, poiché fan da tutto il mondo possono assistere ai concerti senza doversi spostare fisicamente, eliminando barriere geografiche e riducendo i costi legati ai viaggi e ai biglietti. Questo aspetto è particolarmente rilevante per gli appassionati che vivono in paesi dove i loro cantanti preferiti raramente si esibiscono dal vivo.

Un altro grande vantaggio è l’esperienza personalizzata, ovvero il fatto che gli spettatori possono scegliere angolazioni di ripresa diverse, immergersi completamente nelle esibizioni e talvolta persino interagire virtualmente con gli artisti: questo crea indubbiamente una connessione più intima e coinvolgente rispetto ai concerti tradizionali.

Infine, la spinta all’innovazione artistica gioca un ruolo interessante. La realtà virtuale consente di creare scenografie spettacolari e ambientazioni impossibili da realizzare in uno spettacolo fisico. Gli artisti possono esibirsi in mondi digitali, sfruttando effetti visivi avanzati che rendono ogni performance unica e straordinaria.

Sembra una prospettiva davvero allettante! Tuttavia, nel caso specifico del K-pop, la questione diventa di particolare rilevanza e le performance in VR potrebbero portare grandi vantaggi più che a qualunque altro artista o band.

Le performance in realtà virtuale offrono ai fan un’esperienza senza precedenti, dando l’illusione di trovarsi a pochi centimetri dai propri idoli e percepire la loro presenza fisica. Questo tipo di immersione può intensificare il legame emotivo tra fan e artista, sfumando ulteriormente il confine tra realtà e finzione.

Nel contesto del K-pop, dove la figura dell’idol è spesso costruita come ideale di perfezione, gentilezza e dedizione assoluta al pubblico, questo coinvolgimento può però generare effetti ambigui. Se da un lato la VR offre un senso di prossimità e appagamento, dall’altro può alimentare dinamiche ossessive. I fan rischiano perciò di sviluppare un attaccamento quasi personale, dimenticando che dietro all’immagine digitale esiste una persona con una propria vita e identità.

La storia del K-pop è ricca di episodi in cui artisti sono stati pesantemente criticati o addirittura esclusi per aver mostrato aspetti della propria vita privata, come ad esempio una relazione sentimentale. La VR, se non bilanciata da una narrazione autentica e trasparente, potrebbe amplificare questo squilibrio, trasformando l’illusione dell’intimità in aspettativa irrealistica.

Questo spiega dunque il forte entusiasmo con cui è stata accolta la VR nel K-pop e ci spinge a riflettere sul fatto che l’innovazione tecnologica vada accompagnata da una riflessione più profonda sulle dinamiche affettive che si instaurano tra pubblico e artisti.
Sarebbe infatti bellissimo (ed utilissimo), poter sfruttare le nuove tecnologie per promuovere la nascita e la crescita di fandom più consapevoli e rispettosi.

Le tecnologie dei concerti VR

I concerti VR nel K-pop richiedono tecnologie innovative per poter offrire un’esperienza coinvolgente. Un elemento fondamentale è certamente quello delle riprese ad alta definizione, spesso realizzate con videocamere stereoscopiche da 8K, che catturano ogni dettaglio per rendere le immagini più realistiche possibili.
Per garantire la massima qualità visiva, vengono utilizzate telecamere a 360 gradi con più obiettivi sincronizzati, capaci di registrare da diverse angolazioni per un effetto tridimensionale.

Inoltre, i concerti VR sfruttano tecniche di depth mapping e fotogrammetria, che permettono di ricostruire lo spazio e i movimenti con estrema precisione, per una sensazione di profondità realistica e una resa fluida delle performance.
In sintesi, gli elementi chiave sono:

  • Riprese ad alta definizione, con telecamere stereoscopiche 8K.
  • Tecniche di motion capture, per registrare i movimenti degli artisti e creare avatar digitali realistici.​
  • Integrazione di ambientazioni virtuali, per scenografie digitali che interagiscono in tempo reale con le performance degli artisti.

A ciò si aggiungono le piattaforme VR, che giocano un ruolo essenziale nella distribuzione di questi eventi. Aziende come AmazeVR e Meta hanno collaborato con artisti K-pop per sviluppare concerti accessibili attraverso visori come Meta Quest o in cinema dotati di tecnologia VR.

Gli ambienti virtuali non solo migliorano la qualità dell’esperienza, ma permettono anche interazioni digitali che avvicinano ancora di più il pubblico agli artisti. Nel caso dei cinema, oltretutto, ogni fandom può riunirsi dal vivo come ad un classico concerto.

Infine, per quanto riguarda l’esperienza degli spettatori, l’uso di visori VR e audio spazializzato è essenziale. La tecnologia audio 3D consente di percepire i suoni in modo realistico, simulando la sensazione di trovarsi fisicamente in un’arena da concerto.

Altri esempi di collaborazioni tra K-pop e realtà virtuale

Il K-pop ha abbracciato la realtà virtuale (VR) in modi innovativi, offrendo esperienze uniche ed introducendo nuove forme di intrattenimento. Ecco alcuni esempi significativi:​

Le BLACKPINK hanno creato una partnership con Meta per offrire un concerto VR immersivo su Meta Horizon Worlds e i fan sono stati felicissimi di poter assistere a una performance virtuale in cui poter interagire e vedere da vicino le proprie idol.

La realtà virtuale ha dato perfino origine ad alcuni gruppi K-pop composti esclusivamente da avatar digitali , ovvero la girl band delle Eternity e due boy band: gli SPHAZE e i PLAVE. Questi ultimi, in particolare, sono un gruppo maschile virtuale formato da cinque membri che ha debuttato nel 2023 ed hanno rapidamente guadagnato popolarità grazie alle loro performance digitali.

La girl band sudcoreana delle Eternity, invece, è formata da 11 ragazze virtuali create utilizzando l’intelligenza artificiale e la tecnologia Deep Real. Hanno debuttato nel 2021 con il singolo “I’m Real” ed ognuna di loro è stata progettata dall’IA per avere caratteristiche uniche.
Si tratta quindi di gruppi che offrono contenuti innovativi, sfruttando la tecnologia per creare esperienze musicali decisamente diverse dal solito.

Questi esempi dimostrano come la realtà virtuale stia trasformando il panorama del K-pop (e non solo), introducendo nuove modalità di fruizione ed interazione tra artisti e fan, ampliando le possibilità creative nell’industria musicale.

Impatto culturale e futuro dei concerti VR nel K-pop

​L’integrazione della realtà virtuale (VR) nel K-pop sta trasformando profondamente il settore dell’intrattenimento musicale, con implicazioni culturali significative e prospettive future promettenti.​

Partiamo anzitutto dal concetto di performance live. La VR sta rivoluzionando l’approccio del pubblico verso i concerti tradizionali. Ad esempio, “The Virtual”, lo show delle BLACKPINK che si è tenuto su PUBG Mobile, ha registrato la partecipazione di 15,7 milioni di spettatori nell’arco di due fine settimana. Queste esperienze offrono performance iper-coinvolgenti, ampliando l’accessibilità e superando le limitazioni fisiche degli eventi dal vivo.

La VR introduce nuove modalità di interazione tra artisti e pubblico attraverso cui i fan possono partecipare attivamente, scegliendo angolazioni di ripresa e interagendo in tempo reale. Questo coinvolgimento multisensoriale crea un legame più stretto tra fan e artisti, arricchendo l’esperienza complessiva.

Quali sono allora le prospettive future? L’adozione su larga scala dei concerti VR nel K-pop potrebbe influenzare molti aspetti, ma soprattutto rendere l’esperienza musicale più accessibile a un pubblico globale, con concerti virtuali che raggiungono gli spettatori senza le limitazioni logistiche degli eventi fisici.
Inoltre, avrà sicuramente un’impatto anche sull’aspetto emotivo-psicologico della relazione tra fan e idol K-pop, con la speranza che possa contribuire a superare le criticità attuali.

K-pop e VR: il futuro dell’intrattenimento è già qui

L’adozione della realtà virtuale nel K-pop dimostra come l’industria musicale sudcoreana continui a essere pioniera nell’innovazione tecnologica. Attraverso concerti immersivi, avatar digitali e interazioni virtuali, il K-pop si è evoluto oltre i limiti dei tradizionali spettacoli dal vivo, offrendo esperienze sempre più accessibili e coinvolgenti ai fan di tutto il mondo.

Tuttavia, l’espansione dei concerti VR presenta sia opportunità che sfide. Da un lato, queste esperienze promettono grandi cambiamenti positivi, ma dall’altro, richiedono investimenti tecnologici significativi e sollevano questioni legate all’autenticità delle performance e alla connessione emotiva tra artisti e pubblico.

Nonostante ciò, con l’avanzare della tecnologia, è probabile che questi eventi diventino sempre più realistici ed interattivi, aprendo nuove possibilità per l’industria dell’intrattenimento.